venerdì 7 ottobre 2022

KSEPANA MUDRA - IL GESTO DI VERSARE E LASCIARE ANDARE

Foto di Mickhail Fasciano - TDBfarm


Nel post precedente, "Ayurveda - Il dosha Vata e l'Autunno", vi ho parlato in modo più approfondito degli effetti che il dosha Vata può avere su di noi, sia a livello fisico che emotivo, e di quanto sia importante dedicare il giusto tempo a noi stessi. L'Autunno è la stagione del raccoglimento e la concentrazione su se stessi. Se infatti in Primavera ed Estate l'energia è centrifuga, ovvero spinge verso l'esterno, in Autunno accade esattamente il contrario.

Tra le varie pratiche possibili, anche per chi non ha mai praticato yoga o meditazione, vi è l'utilizzo di particolari mudra (leggi mudrà), semplici gesti delle mani, in grado di influenzare aree e funzioni del nostro corpo, sia a livello fisico che sottile (energetico), e di conseguenza aiutarci a ritrovare equilibrio, tranquillità e benessere.
Ho scelto di parlarvi di Ksepana Mudra in quanto lo trovo perfettamente in accordo con la stagione autunnale. Questa pratica, oltre a favorire l'allentamento di qualsiasi tipo di tensione, ha un duplice effetto benefico: aiuta a depurare l'organismo, in quanto stimola l'eliminazione attraverso l'intestino crasso, la pelle e i polmoni - che abbiamo visto essere gli organi associati all'Autunno - inoltre, aiuta a liberarci dall'energia pesante accumulata, in modo da poterci rigenerare e ricaricare adeguatamente. 
Poiché, dopo alcune respirazioni, iniziamo ad eliminare anche l'energia "fresca", non deve essere mantenuto troppo a lungo, al massimo per 15 respiri. 

ESECUZIONE

Uniamo le punte degli indici e poi incrociamo il resto delle dita. I polpastrelli di medi, anulari e mignoli si adageranno lateralmente sul dorso delle mani, mentre i pollici, l'uno nell'incavo dell'altro. Pratichiamo con le dita rilassate e concentriamoci sul respiro, in particolare sull'espirazione, unendola ad una sensazione piacevole e liberatoria data dal lasciare andare.
Possiamo scegliere se praticarlo stando seduti oppure sdraiati. Se siamo seduti rivolgeremo gli indici verso terra, mentre se siamo sdraiati, verso i piedi.
Pratichiamo ad occhi chiusi e, come se annusassimo l'aria, proviamo a percepire quella fresca che entra dalle nostre narici e poi quella più calda e umida che ne fuoriesce.
Dopo aver mantenuto dai 7 ai 15 respiri al massimo, facciamone ancora 3 molto profondi, sonori e liberatori, poi sciogliamo la mudra e adagiamo le mani sulle gambe (se siamo seduti) oppure a terra (se sdraiati) con i palmi rivolti verso l'alto e manteniamo, sempre ad occhi chiusi, per quanto tempo desideriamo.

VISUALIZZAZIONE

Vorrei condividere con voi una mia personalissima visualizzazione che sto utilizzando in queste ultime settimane. Ognuno di noi dovrebbe avere un luogo sicuro nel quale potersi rifugiare e con la meditazione, senza spostamenti o perdite di tempo, il bello, è che lo possiamo creare dentro di noi!
In questo periodo il mio "luogo sicuro" è in un bosco.
Nel bel mezzo di un ruscello dalle acque limpide e calme, vi è una roccia, illuminata dal sole, piana e accogliente. Tutto intorno i suoni della natura, il canto degli uccelli e una leggera brezza. Ci sono tutti gli elementi: Acqua, Terra, Fuoco e Aria.

Dopo aver memorizzato i semplici passaggi per praticare Ksepana Mudra vi invito a utilizzare il link sottostante per avere una base di suoni nella natura:  
Una volta avviata la base scegliamo una posizione comoda, seduti o sdraiati. Se siamo seduti le mani saranno adagiate sulle gambe, se siamo sdraiati, saranno a terra, in entrambi i casi, con il palmo rivolto verso l'alto. Chiudiamo gli occhi. Inizialmente osserviamo il nostro respiro, senza modificarlo. Come se annusassimo l'aria, cerchiamo di percepire quella fresca che entra dalle nostre narici e poi quella più calda e umida che ne fuoriesce. 
Dopo alcuni respiri entriamo in contatto con quella parte della nostra mente in grado di generare immagini. Con gli occhi della mente visualizziamo il nostro corpo nel luogo dove ci troviamo, nella stessa posizione, con gli stessi abiti.
Ora visualizziamo il nostro corpo adagiato sopra la pietra che svetta in mezzo al torrente calmo, nella stessa posizione e con gli stessi abiti.
Sia fisicamente che mentalmente portiamo le mani in Ksepana Mudra. Se siamo seduti rivolgiamo gli indici verso il pavimento/l'acqua, se siamo sdraiati verso i nostri piedi. Immaginiamo, respiro dopo respiro, che si formino dei rivoli di sudore dal nostro corpo che mano a mano, scivolando sulla roccia, vadano a riversarsi nelle placide acque del torrente. Eseguiamo dai 7 ai 15 respiri al massimo, al termine dei quali faremo 3 bei respiri profondi e poi, sia fisicamente che mentalmente, scioglieremo la mudra per riportarci nella posizione precedente.
Ora immaginiamo di scendere dalla roccia e di lavarci nelle limpide acque del torrente per poi risalirvi. Ci rimettiamo nella stessa posizione di prima e cerchiamo di percepire il calore del sole che ci asciuga completamente.
Possiamo continuare a restare con gli occhi chiusi, osservando il nostro respiro e ascoltando i suoni della natura, per quanto desideriamo. Poniamo maggior attenzione all'inspirazione con la quale ci andremo a ricaricare di nuova "fresca" energia vitale. Quando ci sentiremo pronti, torneremo a visualizzare il nostro corpo nella stanza in cui ci troviamo, nella stessa posizione e con gli stessi abiti. Infine, senza fretta, riapriremo gli occhi e, lentamente, scioglieremo la posizione.

Spero davvero che il tutto abbia su di voi lo stesso effetto rasserenante e rigenerante che ha su di me. Comunque per qualsiasi dubbio o chiarimento sono a disposizione, potete scrivermi sia via mail che in privato su whatsapp.

Pace e gioia
Devi Pritam


Gran parte di ciò che condivido è frutto della mia pratica personale e/o di una costante attività di ricerca che svolgo su testi o in rete. Nel caso voleste approfondire ulteriormente alcuni aspetti vi invito a contattarmi oppure potete attingere alle fonti alle quali mi sono ispirata, che sono:

Mudra - Lo yoga delle mani di Gertrud Hirschi
Il grande libro dello yoga di Gabriella Cella Al-Chamali

2 commenti:

  1. È bello meravigliosamente benefico .è bello essere sulla pietra in mezzo al ruscello mi rapisce

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    1. Roberta grazie di cuore! Ne sono davvero felice :)

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