venerdì 19 febbraio 2016

Quando spedire una cartolina diviene un piccolo rituale di felicità

 
Ricordo che fino a un po’ di anni fa, quando internet e la posta elettronica ancora non erano di uso comune, le cartoline e le lettere erano l’unico mezzo che avevamo per comunicare a distanza.
Si, certo, c’era anche il telefono, ma visto che prima eravamo anche dei gran parlatori e non esistevano le tariffe flat bensì la spaventosa “chiamata interurbana”, esisteva anche il lucchetto, e quindi niente da fare…perché ve li ricordate il lucchetto ed il telefono grigio con la rotella, vero?! Ehehe :D
 
Parlando delle cartoline in particolar modo, ricordo con affetto quanto era bello riceverle. Erano dei piccoli concentrati di gioia, portavano messaggi e saluti da posti lontani, parole d’amore accompagnate da una lieve carezza ad occhi chiusi, momenti che condivisi divenivano più belli e significativi….è un vero peccato che siano state rimpiazzate da e-mail e bollette.
E proprio perché mi piacevano molto ed era bello riceverne che ho deciso, già da qualche anno, di ricominciare a spedirle inserendo questa pratica, ormai obsoleta, tra i miei personali rituali di felicità.
 
Vi state chiedendo che cosa sono i rituali di felicità? :)
 
I rituali di felicità sono dei semplici ma significativi gesti che ci hanno lasciato dentro una bella sensazione tanto da volerli ripetere, renderli dei “riti”, per poter sottolineare o rivivere momenti di grande bellezza o di profonda connessione, con una persona o con noi stessi.
 
Ci vogliono i riti». «Che cos’è un rito?» disse il piccolo principe.
«Anche questa è una cosa da tempo dimenticata», disse la volpe.
«È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore».
 
Questo mese ho deciso di parlarvi di questo argomento perché proprio ieri ho ricevuto una cartolina, ma non una cartolina qualsiasi, bensì LA cartolina! Tadaaaaa :)
 
 
LoVe
Tiz
 
 

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