giovedì 31 gennaio 2013

Mantra OM NAMAH ŚIVAYA

Per la religione induista, Om Namah Śivaya è uno dei mantra più celebri nonché il mantra shivaita (*) per eccellenza. Questa formula sacra sanscrita può essere tradotta come "Signore, sia fatta la Tua volontà" oppure "Mi arrendo a Te, Dio" ed è considerato uno dei mantra più completi e potenti.

Vediamo ora il significato che hanno ognuna delle parole o sillabe che lo compongono. La prima è la sacra sillaba mantrica Om o Aum, il suono primordiale, che viene usato abitualmente come prefisso nella maggior parte dei mantra induisti per potenziarne gli effetti benefici.
Namah, che in sanscrito significa letteralmente "arrendersi", "abbandonarsi" e sta ad indicare l'atteggiamento di resa totale del devoto nei confronti della Divina Volontà.
Śiva, che nell'articolato pantheon induista, è la terza Persona della Trimurti (il triplice aspetto del Divino: creazione, preservazione e dissoluzione), all'interno della quale si distingue per essere il distruttore del falso, dell'ignoranza, dell'ego, delle cattive tendenze. Tuttavia nello Śivaismo l'aspetto ultimo di Dio assume la forma dello stesso Śiva; così, questo mantra è considerato dallo Śivaita il più completo e potente in assoluto.
Infine vi è il suffisso -ya che in sanscrito significa "a te".

La formula Om Namah Śivaya si presta sia ad un utilizzo prettamente "mantrico" (semplice ripetizione parlata o mentale) sia ad un impiego in ambito più devozionale, come ad esempio nei bhajan. Molti canti devozionali dedicati a Śiva (ma non solo) includono all'interno del proprio testo questo mantra particolare, oppure sono composti esclusivamente da ripetizioni dello stesso come nel video che trovate qui sotto.

Buon ascolto!
Tiz


Sono graditi commenti e suggerimenti che potete lasciare nel campo sottostante oppure inviare a tizyoga@gmail.com
 

(*) Lo Shivaismo è una corrente dell'Induismo che riconosce Shiva come Dio supremo. Gli Śivaiti identificano Shiva con Īśvara, l'aspetto personale di Dio, pensando cioè che incarni in sé il triplice principio dell'intera trimurti ed artisticamente ciò viene reso mostrando Shiva in preminenza e Vishnu e Brahma che escono rispettivamente dal suo fianco sinistro e destro. Inoltre, identificano Shiva anche con lo stesso Brahman, l'aspetto impersonale di Dio; lo venerano come una delle tante forme differenti dell'universo con cui si esprime la Realtà, in quanto è l'entità monistica – personale e impersonale al tempo stesso – nel quale si rispecchiano tutte le cose, Shiva compreso. In questa visione, è da Shiva che scaturiscono tutti gli altri Deva (gli esseri celesti), come suoi princìpi ed emanazioni.

 



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