sabato 8 settembre 2012

Il Mantra


Dal sanscrito man - "pensare" - e trayati - "proteggere, liberare dal mondo fenomenico" la parola Mantra può essere tradotta come:
 
" Il pensiero che libera e protegge "

Per Mantra si intende una particolare vibrazione che ha la proprietà di muovere e convogliare in specifici punti del corpo fisico, psichico ed eterico, l'energia vitale, Prana, producendo così determinati mutamenti dello stato di coscienza, tali da indurre consistenti modificazioni nei diversi piani di esistenza.

Nel Mantra non vi è niente di magico o di mistico, ma soltanto il prodursi di effetti psico-fisici su basi rigorosamente logico-matematiche.Un Mantra può essere recitato ad alta voce, sussurrato o anche solo enunciato mentalmente, nel silenzio della meditazione, ma sempre con la corretta intonazione ed in lingua sanscrita.
Solitamente si utilizza il Mala, rosario degli induisti e dei buddisti, che serve a contare la ripetizione del Mantra.
Ci sono 108 grani ed ognuno rappresenta una ripetizione, questa pratica è chiamata Japa Mala.
Il numero 108 ricorre spesso sia nella tradizione induista che in quella buddhista: 108 sono le Upanishad, 108 sono i luoghi santi frequentati dal dio Vishnu, 108 sono i nomi di ognuna delle divinità ed è considerata una pratica sacra quella di recitarli durante i riti religiosi contandoli sui grani del Mala, nel Buddhismo tibetano si crede esistano 108 peccati e 108 bugie, in Giappone nei festeggiamenti di fine anno si suona una campana per 108 volte ognuna delle quali rappresenta una delle 108 tentazioni terrene che l'uomo deve superare per raggiungere il Nirvana, 108 è il numero delle intersezioni delle linee tra i Chakra che convergono sulla linea del cuore, etc... Questo numero rappresenta: 1 la verità Ultima, 0 al centro lo stato di Samadhi e 8 la natura creativa. 
La perla finale del Mala, diversa per forma, è detta Sumeru e serve a constatare che il giro del mala (le 108 ripetizioni) è stato completato.
Il Kirtan è un altro modo di recitare i Mantra ed è basato su melodie semplici derivate dai raga, forma melodica della musica classica indiana. 
Questo canto meditativo è considerato come il modo più facile di elevare la mente e condurla al silenzio interiore. Inoltre il canto, o la recitazione, dei Mantra attiva e accelera la forza creativa spirituale, promuovendo armonia in tutte le parti dell'essere umano. 

Per iniziare è possibile recitare i Mantra anche in modo destrutturato, pochi minuti più volte nell'arco della giornata ogni qual volta ne abbiamo la possibilità. Per esempio mentre si sta aspettando, camminando, sull'autobus, svolgendo attività meccaniche e ripetitive che non richiedono una totale attenzione oppure di notte prima di addormentarsi.
Inoltre la scrittura e la recitazione del Mantra possono essere molto utili quando la mente è troppo agitata e non ci si riesce a concentrare adeguatamente.

I Bija - "seme" - sono monosillabi, solitamente correlati a diversi aspetti della natura o del divino, ai quali sono attribuite funzioni specifiche ed interpretazioni che variano da scuola a scuola. Spesso questi "semi" sono inseriti nei Mantra oppure usati come Mantra essi stessi, in quest'ultimo caso parliamo di Bijamantra.

Alcuni fra i più noti bija sono: 
LAM - Associato al primo Chakra - Muladhara - Terra
VAM - Associato al secondo Chakra - Svadhisthana - Acqua
RAM - Associato al terzo Chakra - Manipura - Fuoco
YAM - Associato al quarto Chakra - Anahata - Aria
HAM - Associato al quinto Chakra - Vishuddha - Etere
AUM - Associato al sesto Chakra - Ajna - Suono primordiale

Alcuni dei Mantra più usati sono:
OM

GAYATRI
OM MANI PADME HUM 

OM NAMAH SIVAYA
GRAZIE 
SO HAM
Hare Krishna mantra
Ram Nam


LoVe
Tiz


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