mercoledì 7 marzo 2018

Lung-Ta: le bandierine di preghiera tibetane




"Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo"

Questa bellissima e delicata citazione l'ho trovata diverso tempo fa in una foto su internet e mi è sempre piaciuta molto. Per il suo significato, così bello e profondo, mi ha sempre fatto venire in mente le bandierine di preghiera tibetane. Sicuramente ci sarà capitato di vederne, sono delle piccole bandierine colorate e decorate, attaccate, una di seguito all'altra, su di un filo. Ma cosa c'entrano con questa frase e cosa rappresentano? Perlopiù vengono utilizzate in Tibet e negli ambienti di fede buddhista dove solitamente vengono esposte davanti ai templi, nei luoghi sacri, sulle cime delle montagne, ovunque vi sia abbastanza vento che le faccia muovere il più possibile. Questo poiché si ritiene che il vento abbia il compito di trasportare nell'aria, attraversando luoghi vicini e lontani, le benefiche vibrazioni prodotte dalle preghiere contenute al loro interno. Tradizionalmente le bandiere di preghiera sono usate per promuovere la pace, la compassione, la forza e la saggezza.
I tibetani credono che i mantra in esse contenuti vengano sparsi dal vento portando beneficio per tutti, quindi, appendendo una bandiera in un luogo alto, si porta la benedizione dipinta su di essa a tutti gli esseri della terra. Inoltre quando il vento passa sulla superficie delle bandiere l'aria tutt'intorno si purifica ed il luogo viene reso sacro. Ecco perché quella frase me le ricorda tanto ;)



Osservandole da vicino possiamo notare che sono di diversi colori, che ci sono disegnati dei simboli e delle raffigurazioni. Il Buddismo nella sua tradizione considera cinque elementi fondamentali, che sono anche le dimensioni del Buddha, e che si manifestano come terra, acqua, fuoco, aria e spazio. Questi cinque elementi corrispondono ai cinque colori con cui sono stampate le bandiere: giallo-terra, verde-acqua, rosso-fuoco, bianco-spazio, blu-aria. 



Ed è per questa ragione che le bandiere di preghiera sono sempre raggruppate in multipli di cinque e l'ordine dei colori è sempre giallo, verde, rosso, bianco e blu; in senso verticale il giallo si trova in basso perché rappresenta la terra e il blu in alto perché rappresenta l’aria. In senso orizzontale l'ordine può andare da destra a sinistra o viceversa, non è fondamentale. Al centro delle bandierine è disegnato Il cavallo del Vento, in tibetano Lung-Ta, dal quale prendono il nome. Si narra che esaudisca i desideri ed è raffigurato mentre trasporta tre gioielli luccicanti sul suo dorso che rappresentano: il Buddha, il Dharma (l’insegnamento Buddhista) e il Sangha (la grande comunità Buddhista). Tutti insieme formano la trinità Buddhista. Agli angoli delle bandierine, vi sono le immagini di Garuda, del Drago, della Tigre e del Leopardo delle Nevi. Sono i quattro animali sacri che simboleggiano la saggezza, la forza, l'intelligenza ed il coraggio. Attorno al cavallo sono scritti potenti mantra e preghiere rituali dedicati alle diverse divinità. In essi si evocano ancora saggezza, l’amore, la compassione e la forza e hanno il compito di proteggere dalle energie negative e dai pericoli. Aiutano a superare gli ostacoli, aumentare la prosperità, allungare la vita, promuovere la pace e l’armonia tra tutti gli esseri viventi. Con il passare del tempo le immagini sbiadiscono ed i tibetani rinnovano le loro speranze per il mondo continuando ad appendere nuove bandiere di fianco a quelle vecchie.

Un messaggio d’amore così bello non poteva mancare nel mio angolo di bosco. Le ho attaccate in giardino ormai da diverso tempo, le considero il mio piccolo contributo al mondo ed i colori vivaci, il loro garrire al vento, rendono il mio rifugio un posto migliore, pervaso di gioia e armonia. Sono lì, sorrette dal mio saggio albero, stagione dopo stagione, meravigliosamente integrate nei cicli della natura che le circonda. Infatti le bandiere sono fabbricate in modo che si consumino e si distruggano naturalmente, proprio perché esse simboleggiano il decadimento della vita stessa, che si chiude e si riapre in un ciclo continuo.

Osservando le bandiere consumarsi, infatti, ci accorgiamo che la vita non è eterna e che tutto è in continuo mutamento. I loro colori ci riportano alle verità fondamentali della vita terrena, che assume il valore di un dono che ci appartiene solo per un breve viaggio.

In verità ho scritto questo articolo per condividere qualcosa di appreso proprio in questi giorni. Avevo notato che alcune delle mie bandierine si erano ormai più che consumate e volevo sapere quale fosse il modo più opportuno per sostituirle. Come immaginavo, poiché su di esse sono riportati testi e simboli sacri, vanno sempre trattate con rispetto. Quando è giunto il momento di cambiarle non possono essere appoggiate a terra o gettate nei rifiuti, ma, in accordo con l’idea di continuo mutamento e trasformazione, la tradizione vuole che vengano bruciate, affinché il fumo possa trasportare la loro benedizione fino al cielo. Inoltre si ritiene che quando il bordo delle bandiere in cotone inizia a sgretolarsi a causa dell’azione del vento, tutte le preghiere riportate sulle bandiere comincino a realizzarsi…e di questo sono profondamente felice! 

Se vi ho fatto venir voglia di prenderle è possibile trovarle nei negozi etnici a prezzi davvero contenuti. Anche se non siamo di fede buddhista possiamo comunque esporle, senza dimenticare che sono oggetti sacri e ricchi di tradizione e che quindi vanno trattati con il dovuto rispetto. Il popolo tibetano dimostra in ogni occasione la sua benevolenza e tolleranza e non è vietato esporle anche per chi non lo fa con convinzione, loro sono certi che le bandiere faranno ciò che devono in qualsiasi condizione…gettiamo semi al vento per far fiorire il cielo!

Namaste

Devi Pritam




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