venerdì 26 ottobre 2012

Space Clearing - Ambienti più sani per far fluire energia e positività

 
Si dice che lo spazio in cui si vive, ed in particolare la propria casa, rifletta chi ci abita: il carattere, il periodo che sta passando e il suo modo di affrontare la vita. Alcuni psicologi sostengono che il disordine e il caos influiscono negativamente sull’equilibrio psico-fisico, destabilizzano, fanno perdere tempo e assorbono l’energia vitale. 
Lo Space Clearing è l’arte di liberare lo spazio, un insieme di accorgimenti che insegnano a far si che gli ambienti dove viviamo siano più sani ed in grado di far meglio fluire energia e positività.
Questa metodologia deriva dal Feng Shui (*), quest'ultimo si occupa di valutare lo spazio-casa dal punto di vista dei principi yin, yang e dei 5 elementi: Nord Acqua, Est Legno, Sud Fuoco, Ovest Metallo, Centro Terra e decidere quali sono i rimedi migliori per armonizzare e far fluire l’energia all’interno della casa al fine di portare prosperità e serenità.
Il fine è disfarsi di tutto ciò che non ci serve perché lo stress è causato principalmente dalla disorganizzazione. Eliminare il superfluo, il disordine, l’accumulo aiuta a raggiungere uno stile di vita pieno, sereno e consapevole di ciò che realmente desideriamo.
Semplificando la casa e liberandola da ciò che non serve più, si ricava uno spazio stimolante ed avvolgente che permetterà alle novità di entrare. Avete mai fatto caso che quando si è in un periodo di cambiamento viene voglia anche di rimettere a posto qualcosa in casa? Di far spazio? Questo perchè si traggono molti benefici nel fare spazio e “lasciar andare” il vecchio per far posto al nuovo. 
Prima di tutto avremo una casa più rilassante dove ogni cosa ha un posto e puoi trovarla facilmente, con la sensazione di leggerezza quando ti guardi in giro e di aver fatto qualcosa per migliorare il tuo spazio e di conseguenza anche la tua vita. Infondo, quando mettiamo a posto un armadio, un cassetto o altro, è come se in realtà stessimo facendo ordine dentro di noi.
Alcune persone però fanno fatica ad eliminare oggetti, vestiti, etc...che inevitabilmente con il tempo si moltiplicano creando, non solo disordine e stress, ma anche una sorta di filo invisibile che li tiene legati al passato, impedendogli quindi di affrontare ed accogliere i cambiamenti.

Le motivazioni possono essere diverse. Ne vediamo alcune:

L’oggetto è legato ai ricordi: alcune persone tengono tutto, dal biglietto del cinema che hanno visto con il primo amore, ai biglietti di auguri di Natale di anni fa. Questa abitudine è legata al mantenere la propria identità, la propria storia personale. E’ come se si pensasse che eliminando queste cose venisse meno anche il legame con il passato, con le persone. Riguardare le cose del passato rassicura e fa sentire bene. Il fine non è liberarsi delle cose che ci donano serenità ma di quelle che guardandole potrebbero portarci a galla rimpianti, momenti amari, tristezza...allora è meglio liberarsene senza esitazione perché sono fonte di malinconia.
Pigrizia: è il principio di rimandare a domani. Rimandare nel buttare vecchi giornali, vestiti che non mettiamo più. La scusa è la mancanza di tempo. La casa in cui viviamo deve trasmettere armonia. Essa è lo specchio di chi siamo e del periodo che stiamo attraversando.
Gli oggetti sono legati alla nostra creatività: molto spesso chi svolge un lavoro creativo ama avere tutto sottomano e vuole ritrovarsi negli oggetti che ha intorno. La confusione però non aiuta l’ispirazione. Se tutto è in ordine e funziona questo aiuta a far chiarezza nei pensieri.
Il troppo per coprire il vuoto: spesso accumulare oggetti corrisponde a riempire non solo uno spazio esterno che altrimenti rimarrebbe vuoto ma anche a riempire un altro tipo di vuoto: il contatto con se stessi. E’ come alcune persone che abitano da sole e appena rientrano in casa accendono la radio o la tv per non sentire silenzio o quelle che vogliono essere sempre occupate in qualcosa da fare perché il non fare nulla per un lasso di tempo li metterebbe di fronte alle loro ansie.
Magari mi serve: un altro motivo che impedisce di togliere ed eliminare è che forse un domani quella cosa potrebbe servire. Questo atteggiamento indica una insicurezza di fondo, il sentirsi vulnerabile nei confronti del futuro. Più caos c’è, meno si ha voglia di mettere in ordine.
E’ interessante anche il dove si accumulano principalmente le cose: in alto (sopra gli armadi, nei soppalchi, in soffitta) simbolicamente è come ostacolare le proprie aspirazioni; in cantina o nei posti bui simbolicamente è come se nascondessimo qualcosa che non vogliamo vedere e affrontare.
Ora che abbiamo familiarizzato con ciò che potenzialmente ci potrebbe trattenere potremmo procedere.
Prima di tutto memorizziamo una semplice regola da rispettare d'ora in avanti:
"Ogni volta che in casa entra un oggetto nuovo, è necessario liberarsi di uno vecchio"

Space Clearing in 10 mosse: 
  1. Innanzitutto, razionalizzare la questione. Prima di cominciare a fare Space Clearing, “armarsi” di blocchetto e penna e fare un giro per le stanze, elencando tutte le zona critiche dove si accumulano cianfrusaglie.
  2. Serve metodo: per fare Space Clearing, ripulite per zone circoscritte. Prima dietro le porte, poi dentro i cassetti, in seguito gli armadietti e così via. Ogni volta che avete purificato un’area, potete spuntarla con soddisfazione dall’elenco. Anche per le tempistiche, seguite il vostro ritmo personale: potete dedicare allo Space Clearing qualche ora, qualche mese, qualche giorno. Dipende da quanto (e quando) vi sentite motivati.
  3. Dopo che avete ripulito da cianfrusaglie inutili, polvere, e oggetti che non avevate buttato ma nemmeno utilizzato più da anni e anni, allora potete passare a zone più estese. Mantenendo il metodo però: dividetele in parti.
  4. Siate decisi. Quando state decidendo cosa buttare o cosa tenere, non accumulate pile di oggetti con la scusa di decidere più tardi. Prendete un oggetto e pensate se tenerlo o meno. Lo tenete? Allora assegnategli subito un posto. In caso contrario, buttatelo.
  5. Per decidere cosa buttare o tenere, valutate quanto l’oggetto è importante per voi. Se un vecchio regalo, anche senza valore, vi suscita ancora gioia e affetto, tenetelo senza indugio. Se un oggetto (o regalo) vi lega a qualcuno che non vi è mai piaciuto o suscita sensazioni di malessere allora eliminatelo senza esitare.
  6. Dopo aver deciso cosa buttare e cosa tenere, non tornate a chiedervi: Potrà mai servire? La risposta sarà immancabilmente "forse", e così non getterete mai via nulla. Il modo migliore è chiedersi: come mi potrà essere utile? Serve a migliorare i miei livelli di energia o mi fa sentire depresso ogni volta che lo vedo? Adottatelo come unico metro di giudizio.
  7. Non abbiate troppe remore. Davanti agli oggetti di troppo ripetetevi: ‘Non succede niente a buttarli, si può fare”. Liberarsi di ciò che è superfluo significa liberarsi e lasciarsi andare al fluire della vita che vi offrirà quello di cui avete bisogno piuttosto che farvi conservare le cose per sempre, perché non si sa mai! Insomma, è un gesto anche simbolico per andare avanti e aprirsi a ciò che è nuovo!
  8. Se avete accumulato troppo, occorreranno più sedute prima che vi sentiate pronti a liberarvene. In certi casi può passare un anno intero prima che vi rendiate conto che un solo oggetto non solo non vi è mai stato utile, ma che non lo sarà mai!
  9. Meno è meglio! Cercate di considerare il gesto di disfarsi del superfluo come un’esperienza gratificante. Quando ne avrete constatato i benefici, cercherete sempre più spesso queste gratificazioni. Liberarsi del superfluo può darci lo stesso piacere che abbiamo avuto nel comprarle! Ciò che ci circonda, ricordate, richiama la nostra attenzione: più cose inutili abbiamo attorno e più la nostra energia sarà trascinata verso il basso, verso le faccende materiali e ci allontanerà dagli scopi più nobili della nostra vita.
  10. Buttate via tutto quanto è rotto o pericoloso, tramite la raccolta differenziata. Se nel marasma trovate qualcosa che non vi appartiene e che vi è stato prestato, va restituito, anche se è passato molto tempo.  Ciò che è inutile per noi, può essere utile per altri. Le cose che abbiamo deciso di non tenere più, possiamo darle in beneficenza o riciclarle. Ciò che non è rotto o funziona, potrebbe essere utile per qualcun altro. 
 A proposito di questo ultimo punto vi consiglio di leggere il post dove parlo del gruppo "Te lo regalo se vieni a prenderlo"...per leggerlo clicca QUI



(*) Il Feng Shui (pron. fen sciuei) è un'antica arte geomantica taoista della Cina, ausiliaria dell'architettura, affine alla geomanzia occidentale ma che a differenza di questa prende però in considerazione anche aspetti della psiche e dell'astrologia.



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